Avevo promesso da tempo a mio nipote una visita alle cave di Magnesite di Caselette, ma per un motivo o per l’altro, la gitarella era sempre stata rinviata.
In questi giorni però, approfittando delle temperature insolitamente miti per il periodo invernale, siamo finalmente partiti per la nostra piccola spedizione, accompagnati anche dal Nonno super-camminatore!
Obiettivo principale della gita, oltre alla visita del sito, era la ricerca di qualche piccolo campione di Opale, minerale piuttosto abbondante in quelle aree, insieme alla Magnesite già citata e oggetto di estrazione nei secoli scorsi.
Il paesaggio che ci ha accolto, sembra uscire da un racconto fantastico, dove i colori naturali, sembrano virare verso tinte assurde e quasi aliene. Non aiuta nemmeno la vegetazione, rada e spoglia per il periodo e costellata poi di Pini silvestri infestati da nidi di processionarie.
Sabbie di dilavazione giallo-verdognole abbondano sul nostro cammino verso la cava e già a una certa distanza dalla testata dello scavo, iniziamo a osservare sul terreno campioni di Opale e Magnesite.
L’aspetto dei minerali delude un po’ il nipote che forse si aspettava “cristalli” dall’abito regolare e definito. La Magnesite invece appare come una “crosta” biancastra e polverosa, una specie di gessetto irregolare del tutto privo di qualsiasi fascino, mentre l’Opale ha l’aspetto di una massa vetrosa e informe, dai colori che variano dal marroncino, al grigio e al bianco latteo.
Giungendo sotto la ripida parete dello scavo abbandonato, osserviamo gli affioramenti della Magnesite, che appaiono come piccoli filoni intrecciati in una matrice terrosa.
Cercando qua e là, troviamo numerosi campioni di Opale e a sorpresa, anche alcuni grossi cristalli di Diallagio…lì vicino scopro infatti un piccolo affioramento di Gabbro eufotide!
Insomma, la gitarella forse non ha soddisfatto un granché le aspettative del nipote (quelle del nonno invece sì! Apprezza molto la passeggiata e il luogo inusuale), ma ha il pregio di aver riesumato nel mio cervello qualche nozione di mineralogia e di geologia sepolta dalle sabbie del tempo, fa poi riaffiorare anche buffi ricordi dei tempi in cui preparavo l’esame di Geologia insieme al mio amico Paolo, con il quale chissà perché, riuscivo a ridere anche dei terribili e seriosissimi campioni della collezione didattica di Petrografia dell’Università…inutile dire che il campione di umorismo petrologico era per noi proprio il Gabbro eufotide, il cui solo nome, scatenava incomprensibili e interminabili risate degne dei migliori “Stanlio e Ollio”.
Ah, dimenticavo, la Magnesite è un carbonato di calcio (MgCO3) mentre l’Opale è un ossido di silicio idrato (SiO2·nH2O), dove la “n” indica un contenuto in acqua variabile che può arrivare fino al 20%.
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