Nibbio bruno, Nibbio reale e Nibbio bianco – storie di migrazioni e di erratismi

A cura di Daniele Capello

foto: Alessandro Bergamo e Roberto Ostellino

I nibbi sono un gruppo di rapaci presente in Europa con 3 specie, di cui due appartenenti allo stesso genere: il Nibbio bruno (Milvus migrans) e il Nibbio reale (Milvus milvus) sono i più comuni in Italia, mentre il Nibbio bianco (Elanus caeuruleus) è considerato accidentale nel nostro paese, anche se le osservazioni di singoli individui sono in aumento negli ultimi anni.

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Nibbio bruno – San Gillio (TO)

Le due specie più comuni, il nibbio bruno e il reale sono molto simili tra loro anche se con un po’ di attenzione si possono notare i caratteri validi per distinguerli: entrambi hanno una peculiarità che li contraddistingue dagli altri rapaci: la coda forcuta (come quelle delle rondini), che nel reale è molto accentuata mentre nel bruno in certi individui può non essere così evidente. Altro carattere importante, è la presenza di un pannello chiaro nel sottoala: molto evidente nel nibbio reale, dove il bianco contrasta nettamente col colorito bruno-rossiccio del resto del sottoala, appare invece più omogeneo nel nibbio bruno, dove il pannello è più evidente nei giovani di questa specie, rispetto agli adulti.

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Nibbio reale – Crescentino (VC)

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Nibbio bruno in Africa – Kisoro (Uganda)


Osservare il colore generale dell’animale poi, può aiutarci ulteriormente nell’identificazione della specie: il nibbio bruno è, come dice il nome stesso, bruno omogeneo con una v poco evidente sulle ali in posizione dorsale; nel nibbio reale il colore del piumaggio vira sul rossiccio e la v chiara sull’ala superiore è molto più evidente e contrastante col colore di fondo.

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Nibbio bruno – Druento (TO)

Il nibbio bruno è la specie di nibbio più comune in Italia: nidifica in quasi tutto il territorio italiano anche se con distribuzione frammentata, più presente lungo le prealpi, nella zona appenninica tirrenica e meridionale, è invece più localizzato in Sicilia e Sardegna. in Piemonte è ben presente lungo i rilievi collinari e subalpini. Nidifica in coppie raggruppate o isolate, su alberi e raramente su rocce e manufatti, in zone boscose mature, prossime ad aree aperte, utili per la caccia. Per alimentarsi sia durante il periodo riproduttivo ma soprattutto durante la migrazione, sfrutta in maniera consistente le discariche dove è facile osservare gruppi molto numerosi di questa specie, a volte insieme ad altre specie, tra cui il nibbio reale. Essendo una specie molto gregaria, può essere osservata in gruppi anche numerosi di decine di individui, sia in migrazione che nei raggruppamenti pre-migratori. Sverna principalmente in Africa a sud del Sahara, ma una piccola parte della popolazione europea passa l’inverno nel bacino del Mediterraneo, comprese le regioni centro-meridionali dell’Italia.

Il nibbio reale è meno diffuso in Italia, nidificando soprattutto nel sud Italia e in bassa Toscana, in Sicilia e Sardegna. In Piemonte non risulta essere nidificante.

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Nibbio reale – Crescentino (VC)

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Nibbio reale (in alto) e Nibbio bruno

Meno gregario del nibbio bruno, il nibbio reale forma coppie isolate o sparse su alberi o più raramente su rocce, in ambienti simili a quelli utilizzati dal nibbio bruno. Sempre per la medesima ragione, durante il periodo migratorio si possono osservare singoli individui o piccoli gruppi di passo, anche se spesso si accompagna al suo congenere.

In Italia è considerato sedentario. Nel nostro paese, durante il periodo invernale, oltre ai nibbi nidificanti si aggiungono individui provenienti dal Nord e Centro Europa. Ciò rende questa specie più facilmente osservabile, per via del maggior numero di animali presenti. In Piemonte la specie è poco diffusa ma negli ultimi anni, forse anche per la presenza sempre maggiore di birdwatchers sul territorio, le osservazioni regionali sono molto più numerose anche fuori dal periodo migratorio.

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Nibbio reale con preda

Una citazione a parte, merita Il nibbio bianco, una specie completamente diversa dalle altre: in realtà assomiglia di più ad un falco o ad una piccola albanella che ad un nibbio! E’ facilmente identificabile da posato per il colore generalmente grigio chiaro-biancastro (soprattutto a certe distanze può apparire completamente bianco (non a caso viene definito spesso dai birder “il fantasma” ).

In volo il sottoala è completamente bianco tranne che per la punta delle ali (la “mano”) nera, come nei maschi delle albanelle rispetto ai quali però appare decisamente più piccolo e tozzo. Come i falconidi è in grado di cacciare con la tecnica dello “spirito santo” cioè librandosi nell’aria da fermo o solamente muovendo le punte delle ali. Nidifica principalmente nella Penisola iberica, ma da una ventina di anni anche nella Francia meridionale ed appare in espansione. In Italia è considerata una specie accidentale con meno di dieci segnalazioni. Negli ultimi anni però sono stati osservati diversi individui soprattutto nel Nord Italia, per cui la specie potrebbe nei prossimi anni essere osservata più facilmente rispetto al passato. In Piemonte esiste una sola segnalazione, del 2 maggio 2012 a San Gillio (TO) effettuata dal nostro Roberto Ostellino! 🙂

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Nibbio bianco di San Gillio (TO) – 02-05-2012

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Nibbio bianco di San Gillio (TO) – 02-05-2012

 

 

 

 

 

 

Un video dedicato agli avvistamenti delle tre specie di Nibbio sopraelencati, avvenuti in provincia di Torino.

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