L’Estate del birdwatching

L’inizio dell’estate è un momento arduo per il birdwatching: le specie presenti in pianura sono poche e difficilmente osservabili perché poco attive dopo le energie spese per la riproduzione. Non è nemmeno facile ascoltarne i canti e i versi per via del caldo estivo che costringe gli uccelli a cantare quasi esclusivamente alle prime luci dell’alba e al tramonto. Va meglio in montagna dove invece, essendo le nidificazioni più tardive, è possibile osservare adulti intenti a portare cibo ai piccoli.

L’estate nel Parco Nazionale del Gran Paradiso

Giovane individuo di Verdone

In estate si possono incontrare i giovani di molte specie intenti a esibirsi nelle prime avventure fuori dal nido o, per quelli nati già in tarda primavera, ad esplorare territori nuovi, anche lontano dalla zona di nascita.
Alcune specie, come ad esempio il celebre Falco della Regina, nidificano in piena estate (fine agosto-settembre) cosicché i loro pulli vengono alla luce nel periodo in cui i primi passeriformi migratori iniziano il viaggio di rientro verso i quartieri di svernamento meridionali, garantendosi in questo modo un ricco e abbondante rifornimento di cibo per crescere la prole.

Falco della Regina – Isola di Sant’Antioco (Sardegna)

L’estate è anche la stagione in cui le anatre mutano le penne per acquisire il cosiddetto “piumaggio d’eclisse”. In questo periodo i maschi sono molto simili alle femmine e ai giovani (per la disperazione dei fotografi a caccia di colori!).

La migrazione, nella prima metà della stagione, è quasi ferma: è raro trovare qualche individuo ancora in ritardo per raggiungere i quartieri riproduttivi mentre già luglio a è facile incontrare qualche uccello sulla strada del ritorno, ovvero in migrazione verso i quartieri di svernamento. Ciò avviene soprattutto per alcuni limicoli come i combattenti: gli individui che non sono riusciti a riprodursi possono anticipare la migrazione di rientro.

Combattente

Luglio è anche il mese in cui i rondoni comuni lasciano i siti riproduttivi per tornare in Africa: nelle città rimarranno quasi solo gli individui giovani che, non appena sono in grado di volare, diventano indipendenti. Ad agosto la migrazione riguarda principalmente i Nibbi bruni: è facile vedere in questo mese grossi gruppi di questi rapaci concentrarsi in ristrette aree trofiche (specialmente vicino a discariche) in cui accumulano le energie necessarie per il viaggio.

Dalla fine di agosto poi, anche le altre specie di rapaci cominciano la propria migrazione insieme ad altri grandi volatori come le cicogne. Alcune zone delle Alpi piemontesi rappresentano importanti aree per l’osservazione di questi animali in migrazione. Da anni vengono organizzati campi dedicati all’avvistamento dei rapaci in migrazione e per citarne alcuni, possiamo ricordare:

Bric Loumbatera – Parco del Monviso

Madonna del Pino e Bergemoletto – Parco Alpi Marittime

Parco del Monte Avic – Valle d’Aosta

il Monviso dal Bric Loumbatera

Il panorama dal Colle Vaccera

Il Colle Vaccera infine, località non troppo distante da Torino, situato tra Val Chisone e Val Pellice, è un altro interessante sito per l’osservazione di rapaci in migrazione, intenti ad attraversare le Alpi.  Sebbene i numeri delle osservazioni siano inferiori a quelli dei siti sopraccitati, il Colle Vaccera è sicuramente un sito interessante e ricco di sorprese naturalistiche.

Nello stesso periodo inizia la migrazione dei primi passeriformi transahariani tra i quali, per esempio i prispoloni e le balie nere.
Insomma, anche se per alcune settimane d’estate si rischia di avere poche soddisfazioni ornitologiche, basta avere un po’ di pazienza e la stagione calda alla fine, potrebbe portare giornate molto interessanti per le nostre osservazioni!

Buona Natura!
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Articolo a cura di Daniele Capello e Roberto Ostellino

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