I Camosci di San Michele

A cura di Roberto Ostellino

 

Ne avevo sentito parlare più volte, ma non li avevo mai visti.
Ad essere sincero, se non fosse stato per l’affidabilità e le grande esperienza delle persone che mi avevano raccontato la cosa, avrei dubitato seriamente della presenza di Camosci sulle pendici del Monte Pirchiriano, il noto (almeno per i torinesi) rilievo su cui sorge la Sacra di San Michele.

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Perchè dubitare, si chiederanno i più?
Il motivo è semplice, Il monte sopraccitato e la Sacra di San Michele si trovano all’imbocco della Valle di Susa, ben lontano dagli alti rilievi interni della valle e per giunta, a pochissimi chilometri di distanza da Torino! L’altezza del monte poi, raggiunge solamente 962 metri sul livello del mare.

A quanto sembra, questa popolazione di Camosci è quella che si colloca alla quota più bassa in Piemonte, a causa delle particolari condizioni ambientali di questo territorio.

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un Camoscio in guardia

Se consideriamo inoltre che Il mio incontro di oggi (20 aprile 2015) è avvenuto a quote assai basse, mi trovavo infatti ai piedi del monte Pirchiriano, posso ben dire di essere stato assai fortunato!

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Un Camoscio sulle pendici del monte Pirchiriano

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Camoscio al margine del bosco

Mi trovavo in quei luoghi per uno dei miei soliti giretti dedicati al birdwatching e alle piantine, quando un gruppetto di quattro Camosci ha fatto all’improvviso capolino a poche decine di metri sopra la mia testa, abbarbicati sui rilievi quasi verticali del monte.

Tutta l’area è in realtà un tesoro naturalistico, durante la mia brevissima escursione, ho avvistato una coppia di Passeri solitari, un sacco di Rondini montane, svariati Codirossi spazzacamino, un Falco pellegrino particolarmente vocifero e un altrettanto chiassoso Corvo imperiale.

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Codirosso spazzacamino maschio

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Corvo imperiale

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Corvo imperiale

Ho potuto ammirare anche una curiosità botanica in piena fioritura: il Prunus mahaleb, un arbustello simile al Prugnolo, raro e molto localizzato in Piemonte ma discretamente abbondante proprio su alcuni rilievi della bassa Val di Susa.

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Prunus mahaleb in fiore

Insomma, questa curiosa popolazione di Camosci e tutte le altre curiosità naturalistiche non possono che aggiungere ulteriore fascino ad un’area già ricca di suggestioni e di atmosfere uniche e di paesaggi emozionanti.

Non posso che consigliare caldamente una visita alla Sacra di San Michele e ai suoi dintorni!

Buona Natura a tutti!

R.

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