Fiorire a gennaio – gli Ellebori

Un paio di settimane fa sono andato a visitare le Langhe per perdermi tra dolci paeselli e lievi colline. Mentre mi avvicinavo a Bergolo, un piccolo comune con 68 abitanti, situato poco al di sopra di Cortemilia, scorgo tra un tornante e l’altro, alcune piante rigogliose e di un verde vistoso che contrasta nettamente col sottobosco ancora dormiente e ricoperto da una fitta coltre di foglie secche.

Visto che si tratta di un genere che ha sempre suscitato la mia curiosità di botanico dilettante, capisco subito che si tratta di Ellebori e sono già fioriti!

Sapevo che questo gruppo di piante mostrano una fioritura precoce, ma non mi sarei aspettato di trovarli già al 10 di gennaio!

Avrei voluto fermare l’auto e arrampicarmi verso la piantina per osservarla da vicino e per provare magari a riconoscerne anche la specie (come solo un vero super-nerd avrebbe potuto pensare di fare), ma la strada tortuosa non offriva piazzole per la sosta.

Non ho scattato nessuna foto nell’occasione ma ripropongo in questa sede due scatti di qualche anno fa, provenienti dall’entroterra toscano (nei pressi della Grotta del Vento in Garfagnana) e relativi a due specie distinte di Elleboro: Helleborus viridis e Helleborus foetidus.

Elleboro verde (Helleborus viridis)

Elleboro verde (Helleborus viridis)

Il primo ha fiori giallo-verdastri piuttosto evidenti, mentre in H. foetidus i sepali sono spesso stretti a formare un “tubo” dai margini rossastri.

Elleboro fetido (Helleborus foetidus)

Elleboro fetido (Helleborus foetidus)

Queste strane piante dai fiori verdastri, appartengono alle Ranunculaceae e come moltissime altre di questa famiglia, contengono sostanze molto tossiche, note sino dall’antichità.

Per questa ragione, per la loro curiosa fioritura precoce e per gli odori non sempre gradevoli che emanano (foetidus, dice già tutto!), gli Ellebori sono stati per lungo tempo accompagnati da storie sinistre di streghe, veleni e da una pessima nomea.

Ai nostri giorni queste piante continuano a essere poco note e ingiustamente trascurate, sia forse per l’aspetto un po’ inusuale e sinistro (potrebbero tranquillamente essere i fiori preferiti di Morticia Addams per l’assenza di colore!), sia perché danno il meglio di sé durante i periodi tardo-invernali, quando solo pochi escursionisti e gitanti si avventurano per i boschi.

Si tratta in realtà di organismi molto interessanti e frutto di un adattamento ecologico curioso: ciò che appare come un fiore verde è in realtà il solo calice di sepali (quei petali verdi o “foglioline” che in genere accompagnano i petali veri e propri in un fiore), i petali si sono trasformati in piccoli “cornetti tubulari” con la funzione di produrre nettare. La fioritura precocissima rappresenta inoltre un esempio di adattamento estremo, atto a ridurre al minimo la competizione con le altre specie per l’impollinazione!

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Buona Natura a tutti!

per maggiori informazioni sugli Ellebori

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